Come mi vesto?

Consiglio vivamente un abbigliamento ultra-comodo, ma attenzione! Né stretto né largo: il movimento non deve essere mai limitato e intralciato dai vestiti..

Sì alle fibre naturali e leggere come il cotone! I vestiti in fibre sintetiche sono meno traspiranti e a volte scivolosi per certi asana.

Evita tutto ciò che può risultare pesante, d’impiccio e costrittivo.

Meglio non esagerare con accessori come pinze per capelli, lacci, bottoni o zip, orologio o monili troppo ingombranti.

Ma io ho freddo!

La pratica generalmente scalda il corpo, ma in certi momenti, se ci si ferma magari a respirare o ad ascoltare, potresti avere un po’ freddo.

Potrebbe essere utile un abbigliamento a strati che si adatti alle diverse fasi della pratica: se temi di aver freddo tieni a portata di mano un indumento in più o una coperta.

E ai piedi?

L’ideale sarebbe praticare a piedi nudi per sentire la superficie di appoggio e la materia del piede, per permettere movimenti naturali e completi e per far respirare una parte del corpo quasi sempre chiusa in calze e scarpe!

E poi se pratichi con una guida, deve poterti osservare bene anche lì!

Se hai timore di avere freddo ai piedi puoi indossare calze antiscivolo in cotone da sfilare all’occorrenza, meglio se con alluce libero o addirittura a guanto con tutte le dita separate!

Una buona soluzione sono anche gli scaldamuscoli: puoi scoprire il piede quando serve e ricoprirlo quando hai un po’ freddo.

Quando e cosa mangiare?

La pratica amplifica le sensazioni fisiche e mentali. Per questo motivo è importante non praticare a stomaco pieno o in digestione: è consigliabile quindi mangiare qualcosa di leggero almeno un paio d’ore prima per praticare a digiuno.

Se hai bisogno di bere fallo a piccoli sorsi senza esagerare.

Quando praticare?

So bene quanto sia complicato coniugare il quotidiano ai bisogni personali.

L’ideale sarebbe poter praticare nel momento della giornata in cui il nostro corpo e la nostra mente sono più ricettivi e le energie sono a disposizione e sotto controllo, rispettando i propri ritmi.
Se questo non è possibile tieni la mente concentrata, adàttati e ringraziati per il tempo che hai trovato.

Dove praticare?

Un ambiente che trasmetta serenità per facilitare la necessaria concentrazione dovrebbe essere silenzioso, pulito e sufficientemente ampio.

Tutto dovrebbe essere studiato per sentirsi a proprio agio.
Vale anche se pratichi online magari da casa tua.

Meteo permettendo, prendi in considerazione la possibilità di praticare in mezzo alla Natura: è una splendida esperienza!

Galateo

La pratica abbisogna di concentrazione.

Soprattutto quando si pratica in gruppo in presenza si richiede ai partecipanti estrema puntualità: arrivare in ritardo disturba chi guida la pratica e le altre persone che hanno fatto in modo di arrivare in orario.

Sarebbe buona educazione, quindi, arrivare almeno 10 minuti prima dell’inizio previsto per avere il tempo di cambiarsi e prepararsi.

Nella stagione fredda potrebbe essere necessario arrivare con ulteriore anticipo per darsi il tempo di togliere tutti i vestiti invernali che si utilizzano all’esterno.

Se pratichi in modalità individuale e devi disdire, cerca di non avvisare all’ultimo momento, se puoi.

Sono da evitare rumori forti come srotolare il tappetino “a frusta” o versi scomposti (si soffre in silenzio!).

Controllare sempre di avere cellulare e apparecchi vari in modalità silenziosa!

Può capitare di avere attacchi di tosse o starnuti: uscire dalla shala per qualche minuto può essere una opzione molto cortese.

La pratica in modalità online abbisogna di una sezione a parte, ma sii puntuale anche se ti colleghi da remoto.

Problematiche fisiche

Se hai dubbi che riguardano un tuo personale problema fisico, rivolgiti al tuo medico di fiducia e valuta coscienziosamente, con l’ausilio di figure esperte, se praticare in condizioni di disagio fisico.

Tieni presente che nelle guidate di gruppo problematiche fisiche e dolori difficilmente possono essere gestiti a dovere.

Gravidanza e stati fisici particolari abbisognano di pratiche appropriate guidate da insegnanti formati appositamente e non improvvisati..

Durante alcune pratiche più dinamiche si richiedono movimenti ampi della colonna vertebrale: estensioni, inarchi, flessioni frontali e laterali, piegamenti e allungamenti profondi.
Ci sono posizioni a testa in giù, che portano il flusso sanguigno alla testa e nella parte alta del corpo.
A muscoli e articolazioni si richiede un lavoro preciso e complesso, a volte impegnativo.
Si affrontano posizioni di equilibrio su gambe e braccia e si attivano costantemente addome e muscoli posturali profondi.

Deve essere uno specialista, quindi, a poter dire se puoi trarre beneficio dallo stile di yoga che vorresti provare o se, al contrario, è meglio optare per una pratica differente, magari ad hoc e in individuale!


Conclusioni..

Mi rendo conto che alcune di queste indicazioni non sono facilmente attuabili, ma ritagliarsi del tempo di qualità per noi stessi è un dovere che ci ripagherà nel quotidiano in molteplici aspetti della nostra vita.

Non posso esimermi infine dal consigliare caldamente di praticare con costanza e regolarità.


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